Orari estivi Assieur

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L’estate è arrivata e come ogni anno Assieur continua ad essere al vostro fianco anche in questi giorni di relax.

Ci prenderemo una breve pausa solo dal 13 al 19 agosto – compresi – in cui abbiamo previsto la chiusura estiva degli uffici.

Ci piace augurarvi buone vacanze con alcuni aforismi, riflessioni e poesie estive per far sognare i grandi e divertire i piccini.

Portate in valigia con voi quelli che più vi piacciono ed emozionano!

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IL PAESE DELLE VACANZE

Il paese delle vacanze
sulle carte non è segnato,
ma di tutti i paesi
è certo il più beato.
Ci vanno, dopo gli esami,
scolari e studenti
e ci trovano da svolgere
temi facili e divertenti:
“nuotare a rana e a farfalla”,
“fare un tuffo dal trampolino”,
“piantare la tenda
all’ombra di un pino”.

Nel paese delle vacanze,
mettendo da parte i pensieri,
ci va gente di ogni specie:
operai, ragionieri,
signori e signorine
dell’alta società,
(qualcuno, a dire il vero,
tutto l’anno ci sta…).

Però conosco molti
che non ci sono mai stati.
Eppure, vi assicuro,
non si tratta di bocciati.
Laggiù non contano i voti,
contano solo i quattrini:
costa caro il mare azzurro
e costa anche l’aria dei pini.

(Gianni Rodari)

 

ESTATE

Ardono i seminati,
scricchiola il grano,
insetti azzurri cercano ombra,
toccano il fresco.
E a sera
salgono mille stelle fresche
verso il cielo cupo.
Son lucciole vagabonde.
crepita senza bruciare
la notte dell’estate.

(Pablo Neruda)

 

VACANZE D’ESTATE

L’estate è una filastrocca
per muovere i piedi e la bocca.
L’estate è una cantilena
per fare con gli amici una catena.
L’estate è una ninna nanna
per dormire nella capanna.
L’estate è un ritornello
per fare insieme i salti nel ruscello.
L’estate è una canzone
per fare cantare insieme le persone.

(Roberto Piumini)

 

Le finestre aperte d’estate sanno di condivisione. Di accoglienza. Di curiosità. Il mondo non è più estraneo ed entra dentro con tutto il suo fiato. E le tende sventolano di leggerezza e felicità.
(Fabrizio Caramagna)

 

Nelle azzurre sere d’estate, me ne andrò per i sentieri,
graffiato dagli steli, sfiorando l’erba nuova:
trasognato, ne sentirò la frescura sotto i piedi,
e lascerò che il vento mi bagni la testa nuda.
Non parlerò, non penserò a niente:
Ma l’amore infinito mi salirà nell’anima,
E andrò lontano, molto lontano, come uno zingaro.
(Arthur Rimbaud)

 

Ci sono estati che ci porteremo addosso per sempre, estati che ricorderemo, estati che sogneremo di vivere ancora.

(Dal film L’estate addosso)

 

Una vita senza amore è come un anno senza estate.
(Proverbio svedese)

 

LA CICALA E LA FORMICA

La Cicala che imprudente
tutta estate al sol cantò,
provveduta di niente
nell’inverno si trovò,
senza più un granello e senza
una mosca nella credenza.

Affamata e lamentosa
va a cercar della Formica
e le chiede qualche cosa,
qualche cosa in cortesia
per poter fino alla prossima
primavera tirar via:
promettendo per l’agosto,
in coscienza l’animale,
interessi e capitale.

La Formica che ha il difetto
di prestar malvolentieri,
le domanda chiaro e netto:
“Che hai fatto tu fino a ieri?”
“Cara amica, a dire il giusto,
non ho fatto che cantare
tutto il tempo”. “Brava, ho gusto,
balla adesso, se ti pare!”.

(Jean de la Fontaine)

 

Un perfetto giorno d’estate è quando il sole splende, il vento soffia, gli uccelli cantano, e il tagliaerba è rotto.
(James Dent)

 

Voglio l’estate ma temo i nomi scemi degli anticicloni.
(Itscetty, Twitter)

 

MEDITERRANEO

Antico, sono ubriacato dalla voce
ch’esce dalle tue bocche quando si schiudono
come verdi campane e si ributtano
indietro e si disciolgono.
La casa delle mie estati lontane,
t’era accanto, lo sai,
là nel paese dove il sole cuoce
e annuvolano l’aria le zanzare.
Come allora oggi la tua presenza impietro,
mare, ma non più degno
mi credo del solenne ammonimento
del tuo respiro. Tu m’hai detto primo
che il piccino fermento
del mio cuore non era che un momento
del tuo; che mi era in fondo
la tua legge rischiosa: esser vasto e diverso
e svuotarsi cosi d’ogni lordura
come tu fai che sbatti sulle sponde
tra sugheri alghe asterie
le inutili macerie del tuo abisso.

(Eugenio Montale)